“Sacro Urbano” di Mario Alavrez
Roma, 10 dicembre 2021
Una nuova tappa del progetto fotografico itinerante di Mario Alvarez, dedicato alla Madonna di Loreto, alla grande devozione che la sua immagine raccoglie in tutto il mondo e al suo legame con il mondo dell'aeronautica.
Quest'anno il percorso itinerante di Mario Alvarez riparte da Roma, da dove due anni fa aveva iniziato il suo viaggio attraverso vari luoghi Lauretani di Roma e dell'Italia, per arrivare al Santuario della Madonna di Loreto l'8 dicembre 2019 in occasione del Giubileo Lauretano per il Centenario della proclamazione della Beata Vergine di Loreto Patrona dei viaggiatori in aereo, militari e civili.
A Loreto l'artista aveva documentato l'apertura della Porta Santa (immagine sotto) e da qui sarebbe poi dovuto partire con il suo reportage fotografico per i luoghi Lauretani in diversi paesi, come un pellegrino viaggiatore in aereo.
Iniziate l'8 dicembre 2019, le celebrazioni giubilari di Loreto si sarebbero dovute concludere il 10 dicembre 2020. Ma la pandemia ha portato a prorogare il Giubileo di un ulteriore anno.
Per lo stesso motivo, per l'artista non è stato possibile realizzare il progetto così come era stato pianificato, ma solo in modo virtuale e digitale.
Oggi, 10 dicembre 2021, proprio a Roma si conclude il Giubileo Lauretano.
È stata celebrata nella mattinata, presso la Basilica di San Pietro a Roma, la solenne celebrazione in onore della Beata Vergine Lauretana, Patrona degli Aeronauti. La cerimonia, che ha preceduto la chiusura della Porta Santa presso il Santuario di Loreto, nel pomeriggio, ha sancito la conclusione del Giubileo Lauretano, l'Anno Santo promosso per il centenario della proclamazione della Vergine Lauretana a patrona degli aeronauti, avvenuta il 24 marzo 1920.
Alcune note sul progetto “Sacro Urbano”
Il progetto fotografico di Mario Alvarez si propone di indagare il tema del sacro nella sua connessione al nostro vivere urbano. Una ricerca su simboli, segni, rimandi al sacro quando questo si confonde e si mischia al profano della nostra realtà, al tessuto urbano del nostro contemporaneo. Gli oggetti fotografati assumono un significato altro da sé, manifestando il potere di farsi simboli di un senso sacro della vita.
Questo progetto è il risultato di un percorso di vita, quasi un “pellegrinaggio” di trent’anni dell’artista tra Sud America, Europa, Asia, in un cammino di ricerca e di fede. Quella stessa fede trasmessagli dalla madre e che l’artista testimonia attraverso il suo sguardo fotografico. Un lungo viaggio attraverso culture, religioni e fedi diverse, sempre proteso alla ricerca di una “cultura di pace” nel quotidiano confronto con l’altro.